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lunedì 19 settembre 2011

VINCITORE "SCRIVI, SCATTA E VINCI UNA SETTIMANA A NEW YORK!" 2012

INNANZITUTTO VOGLIAMO RINGRAZIARE  GLI AMICI DI STI TRAVELS CHE HANNO PARTECIPATO A QUESTO CONCORSO, CONDIVIDENDO LE LORO ESPERIENZE ED EMOZIONI VISSUTE NEGLI STATI UNITI.


I VOSTRI RACCONTI, FOTO, E VIDEO CHE HANNO RESO POSSIBILE L'INIZIATIVA 
"SCRIVI, SCATTA E VINCI UNA SETTIMANA A NEW YORK, 2012"SONO STATI TUTTI ATTENTAMENTE LETTI E SCRUTINATI E, CREDETECI, LA SCELTA DI UN UNICO VINCITORE E' STATA PARTICOLARMENTE DURA. INFATTI, OGNI CONCORRENTE HA FORNITO DEL MATERIALE UNICO ED ORIGINALE CHE RESTERA' PREZIOSAMENTE CUSTODITO IN QUESTO BLOG.


QUINDI... CONGRATULAZIONI A TUTTI!
NON DIMENTICATE CHE L'ANNO PROSSIMO RIPETEREMO QUESTO CONCORSO, PERCIO' NON DIMENTICATEVI DI PARTECIPARE NUOVAMENTE!


INFINE, SIAMO LIETI DI ANNUNCIARE CHE IL FORTUNATO AD AGGIUDICARSI IL VIAGGIO DI UNA SETTIMANA A MANHATTAN (NY), VOLI E ALLOGGIO INCLUSI DAL 19 MARZO AL 26 MARZO 2012 E'


FRANCESCO GHIRARDELLI


Riportiamo di seguito testo e fotografie che ci ha inviato.


I nostri complimenti. Divertiti a New York e non dimenticarti di fare tante foto per noi!





FRANCESCO GHIRARDELLI - DESIO (MI)


Il minuto seguente la mia prova orale di maturità, nell'estate del 2007,
la prima cosa a cui pensai fu: "E adesso la California...." Già, non era
più tempo di studio, quello poteva aspettare almeno un anno. In quel
periodo "I just wanted to experience, to experience LIFE". E quale posto
migliore della Golden Coast avrebbe potuto soddisfare la mia voglia di
scoprire un nuovo mondo, un diverso stile di vita, una cultura differente
dalla nostra? Provare a spiegare alla mia famiglia ciò che avrei voluto
fare non fu facilissimo; le preoccupazioni di una mamma che lascia andare il suo "bambino" diciannovenne da solo oltreoceano sono comprensibili,
però ho la fortuna di avere genitori molto comprensivi che, quando videro i
miei occhi luccicare al solo pensiero di ciò che avrei vissuto,
appoggiarono il mio progetto. Il periodo settembre/dicembre lo dedicai al
duro lavoro che mi fece tirare su quattro soldi, giusto per non sentirmi
troppo in colpa per il fatto che ogni spesa per quell'esperienza sarebbe
stata a carico dei miei genitori, e all'organizzazione di tutto il
viaggio: meta, scuola, periodo di permanenza, visto, ecc...Grazie all'aiuto
dell'agenzia STITRAVELS, in particolare della signora Bianca, decisi che
San Diego era la città che avrebbe fatto per me, nonostante io inizialmente
fossi più propenso ad andare a Los Angeles o Santa Barbara. Inizialmente
prenotai per un soggiorno di 3 mesi che poi divennero 4 perché mai avrei
voluto lasciare ciò che mi costruii in quel luogo straordinario. Tra ansie
di vario tipo, il 6 Gennaio 2008, giorno della partenza, finalmente
arrivò. L'impatto che ebbi i primi giorni a San Diego non fu però
positivo. O meglio, non fu positivo in quel momento, ma se ci
ripenso, quelle situazioni non facili sono state una prova molto utile per
me e la mia crescita. Ma andiamo con ordine. Al baggage claim dovetti
aspettare inutilmente per un'ora per poi realizzare che la mia valigia era
dispersa non si sa bene dove. Provare a denunciare il fatto fu un'impresa,
dato il mio inglese maccheronico, e ancora più difficile fu cercare di
comprendere l'inglese molto yankee della signorina a cui provavo a spiegare
che senza quella valigia sarei stato perso più di quanto già fossi (per la
cronaca, la valigia mi arrivò 5 giorni dopo).Uscito dall'aeroporto venni
travolto da un vento gelido e una pioggerellina  molto più british che
californiana, e il mio primo pensiero fu: "Chi me l'ha fatto
fare!!". Arrivato al Vantaggio Suites, il mio residence/dormitorio, con
solo un bagaglio a mano appresso, provai inutilmente a chiedere come
chiamare in Italia, dato che il mio cellulare non funzionava negli States.
Non capii nulla di ciò che il ragazzo alla reception mi disse, quindi
decisi di andare a letto e avvisare casa il giorno successivo. Mia madre
rimase per 48 ore senza mie notizie, e oso solo immaginare la sua
preoccupazione: probabilmente aveva già contattato l'ambasciata italiana a
Los Angeles. Tutto ciò che segue questo racconto sono solo cose positive. La
prima volta che misi piede nel campus della UCSD rimasi ammaliato dalla
grandezza e dalla bellezza del luogo. Un'università immersa nel verde, con
strutture all'avanguardia, che si tratti di centri di ricerca o centri di
studio o centri sportivi, dove ragazzi e ragazze si spostano da un
padiglione all'altro in skateboard e dove tutti sono pronti a darti una
mano in caso di bisogno. Per quanto riguarda la città non saprei quale sia
il miglior modo per definirla; azzarderei un "il paradiso in terra". Sole,
spiagge, oceano, surf, sicurezza, gente cordiale, territorio vasto ma non
troppo. Una delle cose che più mi colpì fu lo stile di vita dei cittadini
di San Diego i quali "they take everything easy", senza stress!!
Splendido!! Quell'esperienza mi fece crescere molto sotto tutti gli
aspetti, la consiglierei a chiunque. Conobbi persone straordinarie con le
quali sono tutt'ora in contatto e grazie alle quali scoprii culture e modi
di vivere diversi; ebbi anche la possibilità di visitare città e luoghi
stupendi come San Francisco, Los Angeles, Santa Barbara, Las Vegas, il
Grand Canyon, la Death Valley....; e in più migliorai molto il mio
inglese!! Sembra banale, ma da quando lasciai la California c'è come un
senso di incompletezza dentro di me, che può essere colmato
soltanto tornando in quel posto meraviglioso. Spero che un giorno non
troppo lontano questo mio desiderio si possa avverare.



Francesco Ghirardelli





2 commenti:

  1. Volevo ringraziarvi di nuovo per il magnifico premio!!!Quando sarò là non mi scorderò di voi!!!

    Francesco Ghirardelli

    RispondiElimina
  2. Complimenti Ghira!!!...davvero un bel articolo. Scusami per il ritardo..ci vediamo venerdì
    Auguri Ste

    RispondiElimina

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